segunda-feira, 4 de março de 2013

SIRIA - DECINE DI DONNE KURDE IMPRIGIONATE



In Siria l'impegno politico in opposizione al governo è un tabù e anche l'impegno per mantenere la lingua e cultura kurda diventa un'attività pericolosa
 
. Chiunque contravvenga a questi tabù rischia il carcere e la tortura, anche se si tratta di una donna. Decine di donne kurde sono infatti detenute nelle carceri siriane.

Un esempio per tutte è quello dell'attivista kurda Rojin Remo, nata nel 1970 a Tirbespiyê/Qamilshlî e membro dell'associazione femminile Sitar.
 
 La sera del 29 luglio 2009 un veicolo delle forze di sicurezza siriane proveniente dalla città di Manbej arriva nella cittadina kurdo-siriana di Kobani per arrestare Remo che in quel momento si trova a casa di alcuni conoscenti.
 
 Ammanettata e caricata con forza sul mezzo viene portata in un luogo sconosciuto. Il 21 agosto 2009 è ricoverata all'ospedale Al-Kindi di Aleppo.
 
 Era stata torturata e stava molto male. La famiglia non è stata avvisata e probabilmente Remo è stata ricoverata sotto falso nome.

Il 3 agosto 2009 la polizia politica irrompe in una casa del quartiere Zorava di Damasco e arresta due donne: Felek Naz Khalil, nata il 30 ottobre 1968 a Dêrîk/Ain Dîvar e Afret Mohamed, nata nel 1975 ad Al-Hasaka.
 
 Da allora si è persa ogni traccia delle due donne il cui crimine è stato quello di essersi impegnate per la propria cultura e per i diritti del loro popolo.

Maria Sido è membro del direttivo dell'APM Germania.
 
Postato per:JUSSARA SARTORI
Scrittora, Poettesa & Freelancer

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