domingo, 10 de março de 2013

DAFUR. PROTEGGERE LE DONNE CON CUCINE SOLARI



Donne della città darfuriana di Kutum cucinano con l'energia solare. Foto: Darfur Peace and Development. Donne della città darfuriana di Kutum cucinano con l'energia solare. Foto: Darfur Peace and Development.

Con l'inizio del genocidio in Darfur (2003) migliaia di donne sono state vittime di violenza sessuale.
 
 Molte donne non hanno più il coraggio di uscire dai campi profughi per cercare legna da ardere perché gli stupri appena fuori dai campi profughi sono ormai diventati triste quotidianità.
 
 In Darfur la violenza sessuale si è configurata come una vera e propria arma di guerra. I miliziani arabi Janjaweed si vantano del numero di donne africane che hanno violentato ottenendo così che nella maggioranza dei casi esse vengano escluse dalle famiglie.

Per proteggere le donne, l'APM collabora da anni con l'associazione locale Darfur Peace & Development (DPDO) finanziando un progetto di cucine solari.
 
 L'associazione darfuriana insegna alle donne a costruirsi da sole una cucina solare.
 
 A parte il fatto che l'invio delle cucine solari comporterebbe dei costi di spedizione altissimi, l'associazione vuole che le donne abbiano la possibilità di trovare nei mercati locali tutti i componenti necessari.
 
 Una pentola, buste di plastica, cartone, dei fogli di alluminio e colla - è tutto quanto serve per costruirsi una cucina solare - e del colore nero con cui dipingerle affinché possano accumulare quanto più calore possibile.

Chi frequenta i corsi della durata di tre giorni per imparare a costruire una cucina solare viene invitato a trasmettere le nuove conoscenze ai vicini.
 
 Per chi frequenta il corso c'è anche un libro di ricette. Il corso e i materiali per fabbricare una cucina solare costano complessivamente 20 Euro. Per le donne è una cifra che può addirittura salvare la vita.

Hanno Schedler

Postato per JUSSARA SARTORI
Scrittora, Poetessa & Freelancer

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