HO RACCOLTO
UNA PICCOLA PICCOLA
FOGLIA
Può essere banale il fatto in sé. Può esserlo se non ci soffermiamo al
significato che a volte le piccole cose portano con sé, nascosto nella loro
aparente semplicità. Raccogliere da terra, una piccola, piccola foglia,
perfetta nella sua estetica. Praticamente ha tutto di una foglia adulta, solo
molto più giovane, molto più piccola, quasi neonata o poco più. Piccola, gialla, colore dell' autunno
che con il suo fare d' artista, la colora per poi farla cadere, perché il suo ciclo era concluso. Poi è stata, con delicatezza e
con cura, sistemata tra le pagine di un libro. Diventando così, ricordo.
Quella piccola, piccola foglia, aveva cessato la sua esistenza per
l'arrivo dell' autunno con le sue
regole. Dallo stesso albero, cadute a terra, molte altre foglie di varie
dimensioni, molte di dimensioni più grandi avendo raggiunta la crescita e
quindi adulte. Un pensiero mentre l' osservavo mi attraversò la mente: la Natura, fa il suo corso e
la piccola, piccola foglia ha avuto la "colpa" di nascere e crescere
nel momento sbagliato. Troppo tardi a confronto delle altre, che hanno avuto il
tempo di diventare "adulte". Quella, invece, non è potuta diventare
"adulta", perché il suo tempo stava per scadere, non c'era più tempo
per crescere, essendo nata troppo tardi nella stagione che ormai aveva fatto il
suo corso e quindi destinata a cadere molto giovane, per mancanza di nutrimento
interrotto dal fatto che i "rifornimenti" venivano interrotti per
legge naturale, fino a primavera.
Ho spostato così il pensiero dalla vita vegetale alla vita umana, ed ho
pensato a tutti quei bambini che hanno la sventura di nascere nel posto e nel
momento sbagliato, come trovarsi in zona di guerra, o accantonato in una tenda
malconcia in un deserto sotto l'implacabile sole e lo sferzare del vento e
sabbia, perché ha dovuto fuggire dal suo paese, o in una zona in piena carestia
o contagiato da grave malattia, senza medicine, senza cibo ed acqua, in
condizioni estreme di vita, dove la sua giovane e immatura età e le difficoltà
ambientali, lo faranno cadere dall'albero della vita.
Ovviamente si può notare una differenza fra i due casi. Una sola. Il
bambino vivrebbe se ci fosse la volontà, da parte degli adulti di superare l'
egoismo e la stupidità che li ha "colpiti". La foglia, invece
"subisce" un fatto naturale, inevitabile. Il punto è questo: per
quale motivo l' umano colpisce se stesso, in parole povere, i suoi simili,
quando potrebbe salvare quel bambino, evitando di destinarlo ad una fine
terribile e precoce ? Le foglie, una volta cadute si ammucchiano per poi
portarle via e gettarle o farne nutrimento per il terreno; il bambino, invece
viene impunemente lasciato morire di stenti, perché il mondo degli adulti, preferisce
armi, corruzione, denaro, al posto di alimenti, aiuti seri, istruzione e
l'uccisione, perché di questo si tratta, di una persona è il più grave dei
delitti. Guardando quella piccola, piccola foglia, vi si può vedere un piccolo
scheletrico viso di bambino, con occhi supplicanti, che chiedono: "Perché
?"
Non serve pubblicizzare in televisione, filmati con immagini di bambini
denutriti per farci sentire in colpa, per la nostra "ricchezza",
cercando la carità che senz'alto va bene, per la nostra coscienza, forse ma non
basta, quando invece vergognosi Governi, hanno tagliato i fondi da dare a chi
ne ha bisogno. Per le armi, costosissime, i soldi ci sono sempre. Mentre purtroppo, ancora oggi ci sono persone che soffrono
e muoiono di stenti per fame e sete. Molti anni fa l 'ONU, attraverso la FAO, aveva istituito un
grande programma contro la fame. Un programma grandioso negli
intenti, ma poi i vari paesi coinvolti, hanno scelto qualcos' altro, altre
strade.
Quella piccola, piccola foglia, ogni volta che verrà aperto il libro, sarà lì a ricordare se si
vuole, quel bambino che forse si sarà salvato, perché da qualche parte, c'è
ancora qualcuno che ama le persone. E quella piccola, piccola foglia, farà
ricordare, se si vuole, che dalle piccole cose si può
iniziare un grande cammino intellettuale, di solidarietà verso qualsiasi
Persona, indipendentemente da dove si trova.
Scritto da Roberto
Rossi
Pittore e poeta
Dal video
due enormi occhi
supplicanti
guardano…verso me.
Le mosche
neanche le senti più
mentre imperterrite
percorrono a loro
piacere
il tuo scheletrico
viso di bimbo.
Hai fame…quella vera,
mentre i tuoi occhi…supplicanti
chiedono giustizia…
chiedono…di vivere…
chiedono…rispetto…
chiedono…perché…
Si riuniscono
in un famoso
enorme, arrogante
palazzo di vetro.
Da tutto
il mondo…arrivano,
parlano…parlano…
bofonchiano…bofonchiano…
hanno eserciti, armi,
tante…molte…troppe…
da distruggere
il pianeta
ma non rinunceranno mai ad esse !!
È terminata…
la riunione
nessun accordo…per il
bimbo,
molte…troppe…armi
però.
E tu…
rimani lì
con gli occhi
supplicanti…
e le mosche
imperterrite
che continuano percorrere
a loro piacere
il tuo scheletrico viso
di bimbo.
Alla prossima…
e tu
ci sarai ancora ?