IPAZIA


 
Desenho executado com simplicidade. O significado dele está na própria execução em cores pasteis. Sua simplicidade é concebida como um sinal de respeito a uma grande mulher que viveu no terceiro século depois de Cristo. Seu nome era Hipácia. Mulher inteligente e estudiosa de matemática, filosofia, astronomia e era uma defensora do pensamento livre. Livre de dogmas e condicionamentos mentais. Sua liberdade de ensino não era bem vista pelo bispo Cirilo, causando nele uma forte inveja. No auge da sua inveja decidiu se livrar dela, usando a morte para lhe dar um sumiço. Uma morte dolorosa executada por cristãos fanáticos comandados pelo bispo. Ela foi atacada, desnudada, esquartejada e depois queimada. Hipácia acreditava na tolerância de suas lições e não diferenciava pagãos e cristãos. Para ela todos deveriam instruir-se pois a seu ver as pessoas vinham em primeiro lugar

No meu desenho, ao centro, a figura sólida da pirâmide, que está contida em um triângulo em forma invertida, simbologia feminina, mas o símbolo do sangue que sai é a terrível dor de Hipácia, mas também de todas as mulheres às quais foi utilizada a violência. O sólido é posicionado ao centro do desenho porque a figura feminima, isto é, a mulher deve estar ao centro da sociedade humana, e não ser considerada uma pessoa inferior. Dois olhos sofridos representando a tristeza de frente para a violência contra ela mas também a simblologia de sofrimento a causa de toda a violência.

Folhas flutuando a esquerda são como um testemunho da cultura perdida dessa inteligente mulher e o mesmo valor da cultura como essência positiva para a mente. Você pode ver colunas quebradas e folhas sobre a terra ensanguentada, a devastação feita pelo fanatismo cristão. Ela amava a tolerância e o diálogo.

É aí que começamos a respeitar àqueles que têm um pensamento diferente ou que vem de outras culturas e aceitar o diálogo como meio de comparação e conhecimento evitando a loucura da violência.

Voltaire disse ao seu amigo:
- "Não sou de acordo com o seu pensamento, vou lutar até o fim até que você possa exprimir a sua liberdade do seu pensamento".

Disegno "IPAZIA" del pittore e poeta Roberto Rossi per il blog Paritario

Disegno eseguito in semplicità. Il significato di questo disegno sta proprio nella sua semplice esecuzione fatta a matita e poco colore pastello. La sua semplicità vuole essere un segno di rispetto ad una grande donna, vissuta nel III secolo dopo Cristo. Si chiamava Ipazia. Donna intelligente e studiosa di matematica, filosofia, astronomia ed era sostenitrice del Pensiero libero. Libero da dogmi ed altri condizionamenti mentali. La sua libertà d'insegnamento non era ben vista dal vescovo Cirillo, causando in esso forte invidia. In preda a forte invidia decise di liberarsi di lei, provocandone la morte. Una morte atroce che un gruppo di cristiani fanatici su ordine del vescovo, eseguirono. Fu aggredita, denudata, dilaniata e poi bruciata. Lei credeva nella tolleranza ed alle sue lezioni partecipavano pagani e cristiani, non faceva differenze. Per lei tutti dovevano intruirsi; per lei erano persone prima di tutto.
Nel mio disegno, al centro, la figura del solido della piramide, che in esso è racchiusa la figura del triangolo capovolta, simbologia al femminile, ma da quel simbolo, fuoriesce del sangue che è la sofferenza atroce di Ipazia, ma anche di tutte le donne a cui è stata usata violenza. Il solido è posizionato al centro del disegno, perché la figura femminile, cioè la donna, è, e deve essere al centro della società umana, e non essere considerata una persona inferiore. Due occhi sofferenti rappresentano la tristezza di fronte alla violenza...contro di lei, ma anche simbologia di sofferenza a causa di tutte le violenze.
Fogli svolazzanti sulla sinistra, sono la testimonianza della perdita della Cultura di questa intelligente donna e del valore stesso della Cultura, come essenza positiva per la mente. Si vedono colonne spezzate e fogli sulla terra insanguinata, ho voluto raffigurare così, la devastazione dell'ambiente dove Ipazia insegnava, devastazione eseguita da parte del fanatismo cristiano. Lei amava la tolleranza e il dialogo.
Ecco da dove dobbiamo cominciare: rispettare chi può avere un pensiero diverso o provenire da altre culture ed accettare il dialogo come modo di confronto e conoscenza, evitando la follia della violenza.
Voltaire diceva ad un suo amico:
"Non sono daccordo con il tuo pensiero, ma lotterò fino alla fine affinché tu possa, in libertà, esprimere il tuo pensiero".


Scritto da Roberto Rossi
Pittore e poeta
Chi volesse saperne di più su IPAZIA, su internet trova la sua storia.

6 comentários:

  1. Franco Mandosio ha condiviso un link tramite Paritário.
    24 minuti fa

    Paritário: O "TERRORISMO SEXUAL" DESTRÓI A SOCIEDADE.


    Franco Mandosio Questa sera (domenica) sarà proiettato su "RAI MOVIE" il film "AGORA" La vita e la morte di IPAZIA; Era il mese di marzo del 415, e correva la quaresima:] un gruppo di cristiani «dall'animo surriscaldato, guidati da un lettore di nome Pietro, si misero d'accordo e si appostarono per sorprendere la donna mentre faceva ritorno a casa. Tiratala giù dal carro, la trascinarono fino alla chiesa che prendeva il nome da Cesario; qui, strappatale la veste, la uccisero usando dei cocci.] Dopo che l'ebbero fatta a pezzi membro a membro, trasportati i brandelli del suo corpo nel cosiddetto Cinerone, cancellarono ogni traccia bruciandoli.

    ResponderExcluir
    Respostas
    1. Quanti omicidi e "femminicidi" si sono consumati in nome della cristianità, Le sante crociate,Le armi, con cui i Crociati partirono e che impiegarono in Terrasanta, poco avevano a che fare con la religione, quanto piuttosto con un desiderio di liberazione che comportava inevitabilmente l'uso della forza, anche se... come La santa inquisizione, associazioni che non avevano nulla di santo, ma erano solo associazioni a delinquere, così come sant'Agostino che recava ai britanni il credo cristiano sulla punta delle lance romane.

      Excluir
    2. Ipazia, 16 secoli di bugie
      La filosofa di Alessandria d'Egitto fu uccisa nel 415 da un gruppo di fanatici cristiani. E' passata alla storia come una martire della scienza, versione femminile di Galileo. Ma la sua vicenda nasconde un mistero ancora più inquietante

      Excluir
  2. Ma, se allarghiamo lo scenario storico, le circostanze suggeriscono piuttosto che lei fu eliminata perché disturbava, con la sua indipendenza, l’antagonismo fra due poteri, quello imperiale e quello ecclesiastico, che erano anche due uomini, Oreste e Cirillo, e impediva così che i due poteri e i due uomini arrivassero a trovare un compromesso per una conveniente alleanza. A ciò si aggiunga un senso di rivalità del capo della Chiesa alessandrina nei confronti di quella donna che, stando alla testimonianza di Sinesio, aveva l’autorità di una sacerdotessa. La filosofa e il vescovo erano entrambi sprovvisti del potere della forza; l’efficacia della loro azione dipendeva dall’autorità della loro parola e dal credito di cui godevano presso i detentori del potere politico.

    ResponderExcluir
  3. Sicuramente contarono anche altre circostanze, fra cui il conflitto tra la cultura del mondo antico declinante e la nuova religione cristiana, purché abbiamo chiaro che il conflitto non si configurava come un antagonismo e che la vittoria del cristianesimo era ormai evidente.
    Contò il fatto che non di un filosofo si trattasse, ma di una filosofa? La domanda va riformulata, considerato che non esistono culture in cui la differenza sessuale sia indifferente. Quanto contò, nella vicenda di Ipazia? E abbiamo noi modo di stabilirlo? Senza addentrarci, consideriamo che la nascente religione cristiana, a differenza di quella grecoromana e di quella egizia, non rendeva pensabile e accettabile una donna con le prerogative di Ipazia, libera di sé, non subordinata a partiti o fazioni, presente e parlante in luoghi pubblici, sapiente, maestra dotata di una parola autorevole per donne e uomini.
    Questa considerazione ci porta ai nostri tempi per costatare che il tipo umano femminile incarnato da una Ipazia non ha corso nella nostra cultura, forse perché essa deriva dalla versione cristiana del patriarcato. Il che ci fa capire il perché di certi stereotipi laici o laicisti: questi stereotipi resistono e si ripresentano per non poter ammettere che quello che faceva veramente problema ai cristiani di Alessandria, continua a fare problema anche ai nostri giorni, e non solo ai “cristiani”! Voglio dire che gli stereotipi anticlericali con cui si accosta la figura e la vicenda di Ipazia (Chiesa nemica della scienza, della ragione, delle donne) sono fatti per coprire una certa coda di paglia.

    ResponderExcluir