domingo, 3 de março de 2013

BELLE E LIBERE? LA DONNA CECENA TRA ADAT, ISLAM E IMPERO RUSSO





Con un tasso di disoccupazione del 80% per le donne cecene ci sono poche possibilità di lavoro. Inoltre sta ai suoi parenti maschi decidere se una donna può studiare o lavorare.

 Per la società vi è una sola soluzione: il matrimonio. Più giovane è la sposa più velocemente la sua famiglia si libera dell'incubo dell'onore di famiglia. Accade sempre più spesso che ragazze di quattordici o quindici anni lascino la casa dei genitori per sposarsi

. Inoltre esse possono sposare solo un Ceceno, tutt'al più un Inguscio. Molti uomini giovani sono emigrati e quelli che sono rimasti nonostante le due guerre cecene di Yelzin (1994 - 1996) e di Putin (1999 - 2000) con i loro 200.000 morti hanno imparato che più dell'educazione può la violenza. La conseguenza è stata una società sempre più violenta, sia politicamente sia nel privato.

A fine novembre 2008 sette giovani donne cecene sono state fucilate con l'accusa di "comportamento immorale".

 L'incaricato per i diritti umani della Cecenia Nurdi Nuchadshiev ha commentato che per le donne dei popoli di montagna vale l'antico codice di comportamento Adat, secondo il quale gli uomini sono autorizzati al linciaggio qualora si sentano offesi dal comportamento di una donna.

 Le attiviste per i diritti umani cecene lamentano la crescente clericalizzazione e arcaicizzazione della società di cui il recente obbligo a portare l'hijab in pubblico è esempio.

L'attivista per i diritti umani Lipkan Basajeva, insignita nel 2005 del premio per i dircritti umani della città di Weimar, gestisce il centro per donne "Dignità di donna" di Grosny. Grazie al sostegno finanziario dell'organizzazione di donne "Amica" di Friburgo, il centro offre alle donne assistenza ginecologica, psicologica e giuridica.

 Tra i vari servizi offerti figura anche l'assistenza legale fornita a donne separate e vedove per l'affidamento dei figli. Infatti, secondo l'Adat i figli restano sempre con i padri nonostante in Cecenia valga la costituzione russa che invece affida i bambini quasi automaticamente alle madri. Nel 2010 la giovane vedova Selicha

Magomadova riuscì a far valere la costituzione sull'Adat e il tribunale di Grosny dispose che i suoi sei figli, trattenuti dal clan del padre, fossero consegnati e affidati alla madre. La sentenza costituisce un precedente legale.

Contemporaneamente la resistenza armata e radical-religiosa contro il Cremlino strumentalizza le giovani donne come "vedove nere" e mira a creare un califfato nel Caucaso settentrionale.

Irena Brežná è stata corrispondente di guerra in Cecenia, scrive regolarmente del paese caucasico e sostiene progetti per donne in loco. Nel 2008 è stato pubblicato il suo primo romanzo "Die beste aller Welten"; www.brezna.ch.
 
Postato per: JUSSARA SARTORI
Scrittora , poetessa & Freelancer

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