quarta-feira, 16 de outubro de 2013

L'ALBERO CHE SPLENDIDA ESSENZA


EMOZIONARSI  PER  NON  ESSERE  INVOLUCRI  VUOTI

Certamente a qualcuno o forse più di qualcuno, potrà sembrare banale ciò che scriverò, perché il tempo che viviamo, inteso il periodo attuale, non sembra aiutare alla riflessione, alla quiete, a cercare il Sé, all' ascolto delle emozioni, quelle emozioni che sanno accarezzare la mente, arricchire il Sé, rasserenare donandoci il senso d' essere e la consapevolezza di essere persone e non numeri. Alcuni giorni fa, camminavo nel bosco. Un bosco che si inerpica su una valle per poi diventare pura roccia ed arrivare ad uno splendido lago alpino a mt. 2480. Uno smeraldo liquido con una strapiombante parte rocciosa con la vetta a mt. 2847. Un paesaggio che riempie cuore e mente.
 

Ancora prima di arrivare al limite, dove il bosco lascia spazio alla roccia, decisi di fermarmi al suo interno, per vivere la sua essenza, quell' essenza che l' albero sa dare. È un bosco ricco d' alberi molto alti e disseminato di massi erratici, molti ricoperti di muschio ed alberi in miniatura che ostinati, su di essi nonostante una evidente difficoltà nutritiva, crescono assumendo forme di alberi adulti. Sembrano veri bonsai naturali. Abbandono il sentiero e mi siedo su uno di quei massi con accanto l' intima "voce" del torrentello che scende dal lago alpino soprastante, ed aspetto che il respiro si calmi data la salita fatta.
 
 
 Ascolto con serenità il silenzio incantevole del posto, che poi non è silenzio, almeno per me, ma la voce sussurrata di Madre Natura. Fruscio di alberi che ondeggiano, abeti e pini cembri in prevalenza, che si lasciano avvolgere dal vento che con le sue virgole s' intrufola tra i rami; diversi richiami di uccelli, più o meno vicini e il gorgoglio dei numerosi ruscelli che di qua e di là, percorrono la valle.
Estasiato, ascolto. 
 

Ascolto, questa calma che mi avvolge, questa intima sensazione che riempie il mio stato d' essere con questa essenza che riesce lenire la mia mente, che vaga in mondi apparentemente, solo apparentemente lontani; quei mondi che il quotidiano inietta in noi e ci riempie ogni giorno, mostrando un essere umano perduto nel suo egoismo, nella sua arroganza, nella megalomania cresciuta a dismisura seppellendo nell' oblio quella parte di esso che ama i suoi simili, considerandoli persone e l' ambiente amato, perché essenziale.
 
 
E lo sfrenato consumo del pianeta, una forsennata violenza a Madre Natura, la stessa che ci alleva e nutre; follie mentali in nome del dio denaro che non basta mai, del potere politico e la brama di averne sempre più; di religioni usate come armi di potere minacciando, uccidendo, massacrando, chi ha un credo diverso; armi ovunque, una miriade di armi nucleari da distruggere ogni forma di vita su questo piccolo pianeta; altra follia nella follia. 
 

Guardo gli alberi attorno me, sembrano sentinelle a mia protezione  percependo la loro essenza farsi strada in me. È questa essenza, questo "nutrimento" psicologico che mi carica, mi nutre la mente, mi da forza per andare avanti, perché questa semplicità vale un tesoro e di paragonabile non c'è nulla. Anche se il quotidiano non mi abbandona, perché fa parte di me, questa essenza è consapevolezza di essere vivo e cosciente del valore di ciò che ho attorno e di farne parteRimango ancora seduto sul masso, non ho fretta, il lago è sempre lassù. 
 

Osservo, ascolto. Vibra in me la voce del bosco; respiro piano per inalare qualcosa di magico, di essenziale, di importante, ammirando il circostante.Se potessimo, tutti, veramente tutti, anche coloro che nelle mani e nella mente portano armi e odio, fermarci. Se coloro che governano i paesi scendessero dal loro trono di potere, per camminare in silenzio e cercare se stessi. Se fanatici, razzisti, integralisti di qualsiasi credo, si fermassero deponendo la loro arroganza e cominciassero amare questo mondo ricco di persone che desiderano solo vivere ed avere un futuro per i figli e vivere in pace.
 
 
Se tutti questi e cioè, tutti noi, che abitiamo questo granello di sabbia sperso nell' universo, comprendessimo la straordinaria ricchezza culturale ed umana e la nostra stessa unicità d' essere, ci fermassimo e scendessimo dalla follia nostra compagna e nemica, ed aprissimo gli occhi per far respirare la mente. Se tutti noi iniziassimo pulire la mente, dalle fandonie che ci raccontano i blateranti, gli imbroglioni, i fanatici, che per il loro cupo interesse portano nel baratro l' umanità. Se l' umanità, tutta, iniziasse aprire la mente ed amare ciò che le sta attorno, e cioè, Madre Natura, che ci ospita nell' unico posto possibile da abitare, forse avremmo fatto un passo in avanti verso un futuro possibile.
 
 
Ascolto ancora il silenzio, esso mi avvolge. Penetra in ogni mia molecola, rendendomi consapevole di far parte di una bellezza unica.  Osservo l' ammirevole altezza degli alberi e la mia mente che entra ed esce da mondi mentali. Un respiro profondo ancora, per inalare l' essenza di questa meraviglia: il bosco, formato da migliaia di alberi per dare nutrimento al pianeta ed essere una meraviglia estetica. Ora devo uscire dal suo grembo, che mi ha accolto per una frazione della mia breve vita.
Mentre penso, se un giorno accadrà mai quel mio sogno. Qualcuno e forse più di qualcuno, penserà che è banale avere sogni così, ma senza sogni, cosa siamo ?
 
 
 
 
Testo di: ROBERTO ROSSI
Pittore, Poeta & Scrittore
 
 

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