quinta-feira, 8 de agosto de 2013

SE UN COLORE MANDA IN TILT LA MENTE



Dove alloggia nella mente umana la criticità nel non riuscire a concepire ed accettare la convivenza tra persone di culture diverse, di provenienza diversa ? (Arroganza ?). Oppure, dove nasce la difficoltà di concepire che oltre il colore della pelle esiste una persona ? (Ignoranza ?). Oppure, la diversa provenienza diventa un ostacolomentale ? (Paura ?).
 
 Si vuole dimostrare che noi "bianchi" siamo migliori e poi offendiamo, minacciamo, gettiamo addirittura frutta per dare enfasi ad un pensiero deforme ed alla stupidità intellettuale, solo perché una persona ha un colore di pelle diverso. Sta qui l' intelligenza ? Che percorso ha fatto una mente che ha una tale  visione ? ( Mancanza di Cultura ?). Di cosa si è nutrita una mente che vede il mondo solo dal suo punto di vista ? ( Egocentrismo ?)
 
. Perché la mente comprende  istenza delle "razze umane" quando esiste solo una razza umana ? (Paura del confronto ?). Siamo tutti umani e quindi persone, anche se abbiamo culture diverse provenienti da zone geografiche diverse.Abitiamo tutti lo stesso pianeta, un granello di polvere cosmica sperduto nella immensità infinita (per noi), dello spazio.
 
 Un granello ricco di vita, di infinite specie vegetali e animali. Una bellezza unica, eppure, su questo granello ci impegnamo e molto a scannarci a vicenda per differenze che sono tali solo all' interno di menti recintate e che sotto l' aspetto culturale sono una grande opportunità di positività, di conoscenza e crescita, perché no, anche di evoluzione.
 
 Per comodità mentale si può anche negare la Scienza (negazionismo ?), ma la stessa, cioè la Scienza, ha confermato l' inizio umano in Africa. Poi ci siamo allontanati, emigrando (!)...e ci siamo "sbiaditi"... noi. Nel corso del tempo, poi, c'è stata una fase interessante, l' Umanesimo, che ci riguarda da vicino, con la sua evoluzione culturale.
 
 Una essenza dell' intelletto dove la persona ha preso coscienza di essere tale e del valore che porta in sé. Poi, nei tempi "moderni" più vicini a noi, ci siamo oscurati la mente ritornando al passato, rievocando confini come autodifesa verso lo "sconosciuto", lo "straniero", visto solo come una minaccia, nulla più.
 
 Lo straniero che i nostri avi nel territorio europeo, nelle capanne e nelle tribù di cui facevano parte incontravano nel loro vivere quotidiano del loro piccolo territorio tribale. Siamo ancora fermi lì ? Forse se scendessimo dalla nostra sterile arroganza e cominciassimo incontrare il mondo, dialogando, ascoltando, confrontando e perché no, mettendoci in discussione, forse scopriremmo i molti punti in comune che gli esseri umani hanno fra loro, pur nelle diversità culturali.
 
 La paura, la fobia, la diffidenza, il razzismo, nascono dall' ignoranza, dalla non conoscenza, e possono fortemente condizionare la psiche portando ad un corto circuito che porta ad azioni inconsulte, viste assurdamente come legittime.Se non poniamo al centro della società umana, la persona ed il suo inviolabile valore, sarà difficile capire cosa siamo e dove andiamo
 
.Da questa mancanza di lungimiranza, nascono poi le offese, la mancanza di sincero dialogo, di violenze, il tutto per motivi razziali. È proprio l' uso della violenza, verbale o fisica, che denota un pauroso vuoto culturale consapevole e mirato a destabilizzare, non avendo altro da proporre per mancanza di Cultura.
 
 E qui, è la prova reale della debolezza dell' intelletto e del suo limite, che non è in grado di  proporre e affrontare un dialogo ed un confronto alla pari. Si dice   " noi non combattiamo la persona, ma le idee che essa esprime". Allora, perché le offese personali ? Perché le minacce alla persona ? Perché l' offesa solo per avere una diversa idea ?
 
Forse parlare di Umanesimo, di Diritti Umani, di rispetto alla Persona, di solidarietà, di accoglienza, per qualcuno è andare in corto circuito mentale. Forse è per questo che si usa l' offesa e la minaccia. Forse si dimentica anche, oltre a non conoscerla affatto, la nostra Costituzione italiana, che su questo ha parole chiare e sagge, nate da un periodo che ha connotati simili al contemporaneo.
 
 Forse al posto di blaterare offese e scimmiottare gesti patetici, nutrissimo la psiche con "cibo sano", non assisteremmo né al razzismo, né agli inqualificabili gesti che di intelligente non hanno proprio nulla, ma avremmo una società umana lungimirante, perché accoglienza è anche condivisione, è saggezza, è grandezza culturale. E di questo ne abbiamo estremo bisogno. E lo straniero non è solo minaccia, delinquenza, perché su questo piano, purtroppo noi italiani facciamo scuola.


Testo di ROBERTO ROSSI
Poeta e Pitore

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