quarta-feira, 27 de fevereiro de 2013

PARI OPPORTUNITÀ E RAFFORZAMENTO DEI DIRITTI DELLE DONNE



Andreas Bummel

Quando nel 1945 a San Francisco fu negoziata la Carta dell'ONU alcune delle poche donne delegate si riunirono con organizzazioni non governative per ottenere - con successo - che i principi delle pari opportunità e dei pari diritti tra uomo e donna fossero fissati nel documento costitutivo della Carta. 
 
Un anno dopo fu creata la Commissione ONU per la Condizione Femminile (CSW) con un relativo ufficio all'interno del Segretariato dell'ONU.

Michelle Bachelet è stata nominata direttrice di UN Donne nel settembre 2010. Foto: © UN Photo/Paulo Filgueiras. Michelle Bachelet è stata nominata direttrice di UN Donne nel settembre 2010. Foto: © UN Photo/Paulo Filgueiras.

Il CSW e in seguito anche altre istituzioni dell'ONU hanno ulteriormente sviluppato e dato impulso alla questione delle pari opportunità e dei pari diritti tra uomo e donna.
 
 In particolare modo sono risultate importanti le quattro conferenze mondiali delle donne in Messico (1975), a Copenhagen (1980), a Nairobi (1985) e a Pechino (1995) nonché il decennio ONU per le donne (1976 - 1985).
 
 I principi delle pari opportunità e della non-discriminazione di genere sono importanti pilastri della Dichiarazione dei Diritti Umani del 1948 e nel frattempo sono stati fissati anche in nove accordi internazionali di diritto dei popoli, in particolare nell'accordo per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna (CEDAW) del 1979.

"La sfida continua ad essere quella di riuscire a realizzare questa importante meta all'interno dell'ONU e nella quotidianità delle donne e ragazze di tutto il mondo", commenta l'attivista per i diritti delle donne Charlotte Bunch in un suo contributo al "Manuale di Oxford" sulle Nazioni Unite.
 
 Se da un lato l'accordo CEDAW è stato ratificato da quasi tutti i paesi del mondo, dall'altro molti dei 185 paesi firmatari hanno però fissato delle ampie clausole restrittive.
 
 Un ulteriore limite della Convenzione è la mancanza di meccanismi sanzionatori. Un protocollo integrativo del 2000, firmato da 100 paesi, offre se non altro la possibilità di accogliere e approfondire lamentele e denunce individuali.

Secondo la Bunch, la politica internazionale per le donne si è concentrata dapprima sull'ottenimento dei diritti politici e civili e negli anni '70 e '80 del secolo scorso ha iniziato a occuparsi dei problemi legati allo sviluppo e alla salute delle donne. E' stato riconosciuto il ruolo centrale della donna nello sviluppo sociale ed economico.
 
 Un ulteriore passo importante è stato fatto con la Conferenza mondiale dell'ONU sulla popolazione tenuta nel 1994 al Cairo che con il suo dettagliato programma d'azione ha fissato una linea guida politica da raggiungere entro il 2015. Tra i diritti umani fondamentali fissati dalla conferenza risulta anche l'autodeterminazione riproduttiva.

Negli anni '90 l'attenzione si è spostata su aspetti specificamente femminili dei diritti umani, della pace e della sicurezza.
 
 Durante i conflitti violenti le vittime di soprusi sistematici sono soprattutto donne, com'è accaduto p.es. in Bosnia (1992-1995) e in Ruanda (1994). I tribunali dell'ONU per entrambi i paesi hanno classificato lo stupro e la violenza sessuale come crimini contro il diritto dei popoli.
 
 Lo statuto del Tribunale Penale Internazionale del 1998 classifica la violenza sessuale e la "costrizione riproduttiva" all'interno di un'aggressione sistematica come crimine contro l'umanità.

La risoluzione 1325 dell'ottobre 2000 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU prende atto dell'importante ruolo ricoperto dalle donne nella prevenzione e soluzione dei conflitti armati.
 
 Queste e altre quattro risoluzioni rispettivamente del 2008, 2009 e del 2010 costituiscono un'importante base per le missioni di pace e per altri interventi dell'ONU.

Gli obiettivi del Millennio sono invece risultati essere deludenti: nonostante al punto 3 ci si proponga la parità di genere e il rafforzamento del ruolo delle donne, l'unica meta concreta che si è riusciti a fissare è stata l'eliminazione della differenza di genere nelle scuole primarie e secondarie entro il 2005 e a tutti i livelli dell'istruzione entro il 2015.

Da gennaio 2011 le attività di quattro enti dell'ONU per il rafforzamento del ruolo delle donne sono state unificate nell'organizzazione UN Donne Quest'ultima sostiene altre istituzioni e gruppi internazionali e aiuta i paesi membri dell'ONU a implementare le norme internazionali in materia.
 
 A far parte del comitato esecutivo composto da 41 membri è stata eletta anche l'Arabia Saudita dove i diritti delle donne sono estremamente limitati. Il finanziamento di UN Donne dovrebbe avvenire perlopiù grazie ai contributi volontari dei paesi membri dell'ONU.
 
Postato per:JUSSARA SARTORI
Scrittora, Poetessa & Freelancer

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