segunda-feira, 17 de dezembro de 2012

IL PARITISMO VISTO IN UNA FOGLIA



 HO  RACCOLTO  UNA  PICCOLA  PICCOLA  FOGLIA




Può essere banale il fatto in sé. Può esserlo se non ci soffermiamo al significato che a volte le piccole cose portano con sé, nascosto nella loro aparente semplicità. Raccogliere da terra, una piccola, piccola foglia, perfetta nella sua estetica. Praticamente ha tutto di una foglia adulta, solo molto più giovane, molto più piccola, quasi neonata o poco  più. Piccola, gialla, colore dell' autunno che con il suo fare d' artista, la colora per poi  farla cadere, perché il suo ciclo  era concluso. Poi è stata, con delicatezza e con cura, sistemata tra le pagine di un libro. Diventando così, ricordo.

Quella piccola, piccola foglia, aveva cessato la sua esistenza per l'arrivo dell'  autunno con le sue regole. Dallo stesso albero, cadute a terra, molte altre foglie di varie dimensioni, molte di dimensioni più grandi avendo raggiunta la crescita e quindi adulte. Un pensiero mentre l' osservavo mi attraversò la mente: la Natura, fa il suo corso e la piccola, piccola foglia ha avuto la "colpa" di nascere e crescere nel momento sbagliato. Troppo tardi a confronto delle altre, che hanno avuto il tempo di diventare "adulte". Quella, invece, non è potuta diventare "adulta", perché il suo tempo stava per scadere, non c'era più tempo per crescere, essendo nata troppo tardi nella stagione che ormai aveva fatto il suo corso e quindi destinata a cadere molto giovane, per mancanza di nutrimento interrotto dal fatto che i "rifornimenti" venivano interrotti per legge naturale, fino a primavera.

Ho spostato così il pensiero dalla vita vegetale alla vita umana, ed ho pensato a tutti quei bambini che hanno la sventura di nascere nel posto e nel momento sbagliato, come trovarsi in zona di guerra, o accantonato in una tenda malconcia in un deserto sotto l'implacabile sole e lo sferzare del vento e sabbia, perché ha dovuto fuggire dal suo paese, o in una zona in piena carestia o contagiato da grave malattia, senza medicine, senza cibo ed acqua, in condizioni estreme di vita, dove la sua giovane e immatura età e le difficoltà ambientali, lo faranno cadere dall'albero della vita.

Ovviamente si può notare una differenza fra i due casi. Una sola. Il bambino vivrebbe se ci fosse la volontà, da parte degli adulti di superare l' egoismo e la stupidità che li ha "colpiti". La foglia, invece "subisce" un fatto naturale, inevitabile. Il punto è questo: per quale motivo l' umano colpisce se stesso, in parole povere, i suoi simili, quando potrebbe salvare quel bambino, evitando di destinarlo ad una fine terribile e precoce ? Le foglie, una volta cadute si ammucchiano per poi portarle via e gettarle o farne nutrimento per il terreno; il bambino, invece viene impunemente lasciato morire di stenti, perché il mondo degli adulti, preferisce armi, corruzione, denaro, al posto di alimenti, aiuti seri, istruzione e l'uccisione, perché di questo si tratta, di una persona è il più grave dei delitti. Guardando quella piccola, piccola foglia, vi si può vedere un piccolo scheletrico viso di bambino, con occhi supplicanti, che chiedono: "Perché ?"

Non serve pubblicizzare in televisione, filmati con immagini di bambini denutriti per farci sentire in colpa, per la nostra "ricchezza", cercando la carità che senz'alto va bene, per la nostra coscienza, forse ma non basta, quando invece vergognosi Governi, hanno tagliato i fondi da dare a chi ne ha bisogno. Per le armi, costosissime, i soldi ci sono sempre. Mentre  purtroppo, ancora oggi ci sono persone che soffrono e muoiono di stenti per fame e sete. Molti anni fa l 'ONU, attraverso la FAO, aveva istituito un grande  programma  contro la fame. Un programma grandioso negli intenti, ma poi i vari paesi coinvolti, hanno scelto qualcos' altro, altre strade.

Quella piccola, piccola foglia, ogni volta che verrà  aperto il libro, sarà lì a ricordare se si vuole, quel bambino che forse si sarà salvato, perché da qualche parte, c'è ancora qualcuno che ama le persone. E quella piccola, piccola foglia, farà ricordare,  se  si vuole, che dalle piccole cose si può iniziare un grande cammino intellettuale, di solidarietà verso qualsiasi Persona, indipendentemente da dove si trova.





Scritto da Roberto Rossi

Pittore e poeta



IL  TUO  SCHELETRICO  VISO



Dal video
due enormi occhi
supplicanti
guardano…verso me.

Le mosche
neanche le senti più
mentre imperterrite
percorrono a loro piacere
il tuo scheletrico
viso di bimbo.

Hai fame…quella vera,
mentre i tuoi occhi…supplicanti
chiedono giustizia…
chiedono…di vivere…
chiedono…rispetto…
chiedono…perché…


Si riuniscono
in un famoso
enorme, arrogante
palazzo di vetro.

Da tutto
il mondo…arrivano,
parlano…parlano…
bofonchiano…bofonchiano…
hanno eserciti, armi,
tante…molte…troppe…
da distruggere
il pianeta
ma non rinunceranno mai ad esse !!

È terminata…
la riunione
nessun accordo…per il bimbo,
molte…troppe…armi però.


E tu…
rimani lì
con gli occhi
supplicanti…
e le mosche
imperterrite
che continuano percorrere
a loro piacere
il tuo scheletrico viso
di bimbo.

Alla prossima…
e tu
ci sarai ancora ?

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