domingo, 22 de fevereiro de 2015

ASCOLTARE GIOVANI DI CULTURE DIVERSE

Vicenza, 27 febbraio 2015  Piazza Castello

Ero lì, alle 14,30 per ascoltare. Ascoltare per capire, conoscere. Un gruppo di giovani studenti di culture diverse hanno sentito la necessità di parlare tra le persone, di integrazione, immigrazione, dopo i fatti di Parigi. Si sono portati l'attrezzatura necessaria, sistemato il tutto nella piazza. Hanno espresso i loro pensieri, le loro idee, le loro speranze, e perché no, i loro sogni di un mondo sperato, migliore.

Ragazzi che spesso troppo spesso non ascoltati o ignorati. osso dire che ad ascoltarli è stato come un nettare mentale, un vero orgoglio, una vera bellezza mentale. agazze e ragazzi hanno relazionato esprimendo il loro grande desiderio di appartenenza alla società italiana, ad un vero amore per la libertà della persona, ad un grande desiderio di essere persone tra le persone nel rispetto reciproco delle diversità culturali. Le persone presenti sono state accolte da un piacevole tavolo ricco di dolci etnici, semplicemente molto buoni.

Ascoltare quei ragazzi è stato come respirare un mondo aperto, diverso da quello chiuso e fobico di molti adulti. Hanno affrontato il tema difficile dell'immigrazione in Italia, sviscerando le falsità di pseudo politici che per qualche consenso blaterano falsità. Del resto chi si interessa a questi temi in modo obiettivo, lo sa, ma molti sono plagiati da sermoni indirizzati a creare barriere mentali e far crescere l'ostilità verso queste persone.anno espresso una tale bellezza mentale che dovrebbe essere loro riconosciuta, perché è proprio attraverso la loro apertura mentale che si potrà "combattere" il razzismo, il fondamentalismo, il fanatismo e sopratutto l'ignoranza di sistema dilagante per egoismo.
Ho avuto il piacere di incontrare amiche e amici di diverse nazionalità, amicizie di cui sono orgoglioso e con loro ho scambiato idee, sempre interessanti, oltre alla loro squisita ospitalità.

Quanta necessità che noi italiani abbiamo di incontrare, dialogare, conoscere, capire, il mondo, oltre il nostro, così chiuso riempito di luoghi comuni e di pregiudizi. Noi italiani per ipocrisia abbiamo perso la memoria storica e questo è terribile per un popolo.
Accogliere è segno non solo di intelligenza, ma anche di maturità psicologica ed umanistica. Abbiamo, per chi crede, una religione che dice di amare il prossimo: ecco, il prossimo è qui, che fugge dall'orrore. Il prossimo non è solo l'italiano, ma è qualsiasi persona che cerca aiuto, che fugge dalla guerra, fame, torture, stupri.

Come possiamo essere così insensibili e fermarci noi davanti all'egoismo, se la "nostra" religione ci parla del prossimo? Non si guarda il colore della pelle, il suo credo, la sua provenienza, ma si guarda la persona negli occhi che ci chiedono aiuto, de[otntro ad una disperazione immensa.
Siamo capaci di capire questo oltre il dilagante egoismo e indifferenza? Siamo tutti persone su questo piccolo pianeta di roccia e acqua.

Poi, il delinquente è ovunque, non ha etnia. Su questo tema, noi italiani abbiamo esperienza o no?
Ho ascoltato quei giovani, parlavano di un mondo dentro loro, cha desiderano con tutte le loro forze, trovarlo anche fuori di essi per vivere nella libertà. Quel valore che non si vende mai a nessun fanatico.



Testo di: ROBERTO ROSSI
Scrittore, Poetta & Pittore

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